DISLESSIA KO podcast - 7 Il respiro della lettura
Respirare bene per leggere meglio, comprendere di più e imparare con serenità
In questo settimo episodio di DislessiaKO ti parlerò di quanto sia importante il respiro per leggere meglio, comprendere di più e affrontare l’apprendimento con maggiore serenità. Sembra un dettaglio, ma non lo è.
Anzi: è la base su cui poggia non solo la buona riuscita della lettura, ma tutti gli elementi che rendono possibile gestire ogni aspetto della nostra vita, ad ogni età.
Puoi ascoltare la puntata su Podcast qui o continuare a leggere.
Il respiro che educa
La respirazione è frutto di un insieme di gesti così naturali da sembrare scontati.
Eppure, quando parliamo di apprendimento, concentrazione, lettura e comprensione, il respiro gioca un ruolo silenzioso ma fondamentale.
Respirare bene significa ossigenare il cervello, regolare l’attenzione, rallentare i pensieri, attivare il corpo… e anche leggere con più fluidità e meno affanno.
Il legame invisibile tra respiro e lettura
Ogni parola che leggiamo ha un ritmo, una durata, una pausa.
Se il respiro è corto, la voce si spezza.
Se il fiato è trattenuto, la mente si blocca.
Se non c’è armonia tra inspirazione ed espirazione, leggere diventa faticoso.
La lettura ad alta voce – e quella silenziosa – hanno bisogno di una respirazione libera, ampia, ben distribuita. Lo avevano già intuito i maestri della recitazione e del canto: la lettura scorre meglio se il respiro accompagna il senso.
Gli indicatori nascosti
Consideriamo quali aspetti sono da considerare per capire se la respirazione è funzionale alla lettura.
Mentre ascolti qualcuno che legge, prova a osservare: trattiene il respiro mentre legge?
sbuffa o ansima? si irrigidisce nel petto o nelle spalle?
va in apnea durante i passaggi più complessi?
Sono segnali importanti:
Un corpo contratto non apprende bene.
Un respiro bloccato rende più difficile comprendere, parlare, leggere, persino pensare.
Come ricordava Antonio Damasio: “Il corpo non è un passeggero della mente. È la mente.”
Il corpo e la mente sono entità inscindibili, e il respiro è il ponte tra i due.
Ti propongo tre attività per favorire una corretta respirazione
Sono attività che puoi proporre in classe o a casa, prima o durante la lettura. Sono utili anche per chi ha ansia da prestazione o difficoltà di attenzione.
Prima di tutto però considera due concetti fondamentali, che spesso sono fraintesi o addirittura stravolti e che potrebbero aumentare da subito il tuo livello di consapevolezza su come respiri e migliorare la tua funzionalità respiratoria.
Primo concetto Una corretta respirazione coinvolge il diaframma,
che è un muscolo che separa il corpo a metà e si abbassa lasciando spazio ai polmoni nell’espirazione o si solleva quando questi si svuotano.
Non si respira con il torace così come non si respira con la pancia: si respira attraverso il riempimento e lo svuotamento dei polmoni.
La cosiddetta respirazione diaframmatica quindi non è una respirazione in cui si gonfia la pancia, ma una respirazione che permette l’espansione omogenea dei polmoni in tutte le direzioni.
Pensa di respirare con il torace: fai caso a come lo spazio utilizzabile per l’aria sembrerà pochissimo perché avrai indirizzato l’espansione dallo sterno verso avanti.
Pensa ora di respirare con la pancia: fai caso a come in realtà stai spingendo fuori i muscoli addominali, e a come la maggior quantità di aria in realtà sia concessa dallo spostamento dei visceri verso il basso.
La respirazione corretta prevede invece un’espansione potenziale in tutte le direzioni, in modo che molta più aria possa entrare e uscire dai polmoni.
A fine puntata e in descrizione ti spiegherò come puoi ricevere gratuitamente un PDF con maggiori dettagli a riguardo e come ampliare la capacità polmonare.
Secondo concetto A differenza di ciò che si pensa comunemente, quando respiriamo non riempiamo i polmoni:
in realtà non facciamo entrare aria.
Quello che succede è che spostando il diaframma verso il basso si crea spazio vuoto nei polmoni, e siccome ogni depressione tende ad essere colmata l’aria viene risucchiata dall’esterno per riempire i polmoni.
Quindi non facciamo entrare aria ma creiamo una depressione che risucchia aria.
Anche nell’espirazione, non è necessario buttare fuori aria: lasciando tornare il diaframma in una condizione di riposo, salendo spingerà i polmoni dal basso facendo fuoriuscire l’aria in eccesso.
Possiamo forzare inspirazione o espirazione coinvolgendo altri muscoli, che mi permettono di ampliare o ridurre la mia capacità polmonare.
Sono pratiche comuni ad esempio allo yoga e alle discipline marziali, utili ad aumentare l’ossigenazione e a ripulire almeno in parte i polmoni dall’aria che spesso ristagna negli alveoli più periferici.
Se ti interessa approfondire questi argomenti, al termine della puntata e in descrizione troverai le indicazione per scaricare un PDF contenente:
- la descrizione completa di ogni fase coinvolta in questi due aspetti
- gli esercizi di respirazione funzionale per migliorare la tua capacità polmonare e la consapevolezza respiratoria
Torniamo alle nostre attività, e ricorda che ogni gioco o ogni esperienza avranno comunque un effetto migliorativo, non importa quanta sarà l’intensità del lavoro o quante volte lo si ripeterà.
1. Allunga la frase
Prendi una frase semplice. Invita il bambino a leggerla inspirando prima a fondo, e poi espirando lentamente mentre legge.
Obiettivo: imparare a regolare il ritmo, usare il fiato per sostenere la lettura.
2. Leggere con la pancia
Innanzitutto mettete una mano sulla pancia e una sul petto e ascoltate il vostro respiro, con le orecchie ma soprattutto attraverso le mani.
Fai leggere tenendo attivo tutto il torace.
Obiettivo: attivare la respirazione completa, che favorisce calma, concentrazione ed efficienza.
3. Punti e virgole del respiro
Scegli un testo breve e metti in evidenza i segni di punteggiatura.
Chiedi di leggerlo facendo una pausa (e un respiro) ogni volta che si incontra una virgola e una pausa più lunga (e due respiri) ogni volta che si incontra un punto.
Obiettivo: allenare l’equilibrio respiratorio, la comprensione e la prosodia, cioè le caratteristiche ritmiche e melodiche del linguaggio parlato.
Questa attività è molto utile se legge tutto d’un fiato senza fermarsi.
Come intervenire se qualcosa non funziona
Se durante la lettura un bambino si interrompe, sbuffa, si irrigidisce o si ostina di continuare senza mai fermarsi, oppure se va in apnea nei momenti difficili, cambiate attività.
Se possibile cambiate ambiente.
Se non è possibile cambiate atteggiamento,
insistere sarà inutile.
Puoi chiedere di chiudere gli occhi e respirare 4-5 volte, ascoltando con le orecchie e con le mani il proprio respiro.
Una pausa di consapevolezza è più utile di una pagina letta di fretta.
Il respiro ha bisogno di tempo, e l’apprendimento anche.
Imparare a Respirare aiuta a Imparare a Imparare
Respirare è il primo atto della vita.
È anche il primo strumento per regolare il nostro sistema nervoso, aprire spazi di concentrazione, mantenere la calma.
Eppure nessuno lo insegna.
Inserire piccoli esercizi di respirazione nella routine scolastica o nei compiti a casa può cambiare profondamente il modo in cui i bambini vivono la lettura.
Non è un esercizio “in più”, è il fondamento nascosto che rende possibile tutto il resto.
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Se vuoi approfondire queste attività scarica le risorse gratuite o trovane altre su www.dislessiako.it trovi, insieme alla possibilità di prenotare un incontro individuale.
Ti invito a seguirmi e ad ascoltare anche le puntate precedenti: ogni episodio è a sé ed è un piccolo passo verso un modo nuovo di pensare l’apprendimento.