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DISLESSIA KO podcast - 5 Occhio al testo!

La quinta puntata del podcast DislessiaKO è on line: oggi ti parlerò di come allenare i movimenti oculari per rendere la lettura più fluida, veloce e precisa.

La capacità di leggere bene dipende anche da come si muove lo sguardo, e spesso, questo elemento invisibile viene ignorato. Puoi ascoltare la puntata qui o continuare a leggere.

Occhio alla lettura

Leggere non è solo un atto mentale. È un gesto motorio, relazionale, neurologico. Nella quarta puntata della serie DislessiaKO sugli strumenti della Pedagogia Flessibile per contrastare i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, abbiamo esplorato cosa significa leggere senza leggere: ora aggiungiamo un altro tassello fondamentale, lo sguardo che legge.
Spesso ci concentriamo su quante parole al minuto vengono lette, sulla correttezza fonologica o sulla comprensione del testo. Ma quasi mai ci chiediamo: che cosa fanno davvero gli occhi di un bambino mentre legge?

Prova a pensarci: il tuo sguardo scorre lineare da sinistra a destra? O si blocca, salta, torna indietro? Ora immagina di osservare un bambino in difficoltà con la lettura.
Prima ancora di parlare di diagnosi, strumenti compensativi o certificazioni, prova a osservare i suoi occhi mentre legge, quando guarda un ambiente naturale o quando è davanti a uno schermo.

L’efficienza visiva oculomotoria

In pedagogia clinica e psicomotricità funzionale parliamo di efficienza visiva oculomotoria: la capacità di muovere con precisione e coordinazione entrambi gli occhi mantenendo la traiettoria visiva sul testo.
Ogni parola, ogni riga, ogni salto da una riga all’altra richiede micromovimenti oculari fluidi. Quando questi movimenti sono lenti, scoordinati, a scatti: si perde il segno; si rileggono righe senza accorgersene; ci si stanca facilmente; la comprensione diminuisce drasticamente.

Come diceva Jean Le Boulch: "Il movimento è la base dell’apprendimento. E anche l’occhio si muove per imparare."

Cosa osservare, segnali da notare

Durante la lettura, osserva:
Posizione della testa: si muove con gli occhi o resta ferma?
Scorrimento dello sguardo: è fluido o frammentato?
Ripetizione della stessa riga: si verifica spesso?
Tensione muscolare: si notano rigidità al volto o alle spalle?
Cambio del rigo: si riprende il filo o ci si perde nella pagina?

Sono segnali preziosissimi, che non dicono quanto legge ma come legge.
E spesso, la chiave per cambiare parte proprio da qui.

Attività pratiche: percorsi visivi, ricerca di lettere e decodifica

Ecco tre attività concrete che puoi iniziare subito.
Sono tratte dal metodo Leggiochiamo e dal programma Dislessia KO e possono aiutare a sostenere le abilità utili alla fluidità di lettura, alla comprensione, al mantenimento del rigo e quindi del significato.

1. Percorsi visivi su foglio

Prepara un foglio disegnando dei pallini o delle frecce orientate in diversi modi. Invita il bambino a seguirli solo con gli occhi, senza muovere la testa.
Obiettivo: alleni l’inseguimento oculare e la concentrazione visiva. 

2. Trova la lettera

Scrivi un miscuglio di lettere su un foglio. Chiedi di trovare ad esempio tutte le "e" o le "m".
Obiettivo: migliori la discriminazione visiva e la coordinazione occhio-cervello.

3. Righe oblique

Disegna delle righe oblique intervallate da numeri o lettere. Fai seguire il tracciato con lo sguardo. Puoi scrivere una parola o una frase con significato buffo per rendere il gioco più divertente. 
Obiettivo: alleni la capacità di mantenere il focus visivo anche su traiettorie insolite.

Quando qualcosa non va: segnali di attenzione

Se noti affaticamento, irritazione, evitamento della lettura o se il bambino ti dice: "mi si incrociano gli occhi", non aspettare.

Innanzitutto aumenta le occasioni di contatto con la natura. Passeggiare in un bosco o visitare un posto nuovo stimola i movimenti corretti degli occhi e riequilibra l’intero sistema psicofisico.
Gioca con la vista attraverso il movimento, la ricerca, la messa a fuoco, il colpo d’occhio.

Può trattarsi di una difficoltà oculomotoria che, con esercizi mirati, può essere superata senza ricorrere subito a etichette o certificazioni.

Riflessione finale: educhiamo lo sguardo

 
Educare alla lettura significa educare lo sguardo.
Uno sguardo che sa orientarsi, fermarsi, scorrere: un controllo che può migliorare con l’esercizio e la consapevolezza.

Leggere bene, a volte, è solo questione di movimento. 

Nella prossima puntata parleremo del rapporto tra ritmo e lettura, un altro elemento invisibile ma fondamentale. 
Visita www.dislessiako.it per scaricare le schede gratuite, o prenota una consulenza per il tuo bambino. E se non lo hai ancora fatto, ascolta qui le puntate per scoprire nuovi punti di vista sull’apprendimento.


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