DISLESSIA KO podcast - 6 Il Ritmo delle Sillabe
Allenare ritmo, articolazione e consapevolezza fonologica per leggere con più facilità
Scopriremo insieme cosa c’entra la suddivisione del tempo con la lettura, perché le sillabe sono così importanti, cosa si intende per consapevolezza fonologica, e quali attività puoi proporre per favorire la fluidità e il piacere di leggere.
Anche in questo caso sarà un viaggio tra corpo, suono, gioco e apprendimento. Puoi ascoltare la puntata sul podcast qui o continuare a leggere.
La lettura è un atto motorio ritmico
Il ritmo è la struttura invisibile che dà forma alla comprensione.
Ogni testo ha un ritmo interno: fatto di pause, intonazioni, accenti naturali, sospensioni emotive, andature narrative. Il lettore che sa cogliere il ritmo riesce a "sentire" la musica delle frasi, a prevedere il significato, a regolare il respiro mentre legge.
Questo accade spontaneamente nei lettori esperti, ma nei bambini (soprattutto se con difficoltà come DSA, ADHD, disprassia, ansia da prestazione) il ritmo va educato, allenato, rinforzato.
Parlo spesso di lui, ma è il mio padre psicomotorio funzionale spirituale: Jean Le Boulch ci ha insegnato che ogni atto complesso, anche mentale, ha una base motoria e ritmica.
La lettura non fa eccezione:
- Si muovono gli occhi con un ritmo preciso (le saccadi oculari),
- Si muovono le corde vocali (nella lettura ad alta voce),
- Si muove la mente nel passaggio da parola a significato, da parola a immagine.
Quando il ritmo si inceppa, la lettura diventa fatica.
Quando il ritmo si armonizza, la lettura diventa fluida, comprensibile, persino piacevole.
Ecco perché allenare il ritmo nella lettura aiuta a:
- Prevedere ciò che viene dopo (anticipazione semantica e sintattica),
- Mantenere la coesione del testo (non perdere il filo),
- Favorire la memoria di lavoro (tenere in mente l’inizio della frase mentre si arriva alla fine).
Un buon ritmo rende la lettura viva e partecipata, non solo esatta. E ci permette di sentire il senso, prima ancora di capirlo con la testa.
Perché le sillabe sono importanti
Ogni parola, anche la più semplice, è composta da sillabe. Sono le unità sonore di base con cui costruiamo il linguaggio parlato e scritto.
Ma attenzione: la capacità di percepirle, distinguerle e manipolarle non è scontata. Va educata.
Chi ha difficoltà nella lettura spesso inciampa proprio qui: non sente bene le sillabe, le divide male, o non riesce a unirle con ritmo e precisione.
Allenare le sillabe vuol dire: potenziare la lettura, migliorare l’ortografia, favorire la fluidità e l’automatizzazione, e soprattutto… divertirsi con i suoni!
Come diceva Lev Vygotskij: “Ogni funzione superiore compare due volte: prima tra le persone (interpsichica), poi nell’individuo (intrapsichica)”.
Anche la lettura nasce da un’esperienza relazionale, ritmica, sonora.
La consapevolezza fonologica: differenziare i suoni del linguaggio
La consapevolezza fonologica è la capacità di percepire, distinguere e manipolare i suoni del linguaggio.
Comprende alcune abilità fondamentali e se anche solo una manca può diventare un problema: dividere le parole in sillabe (es. "pa-ne"), riconoscere l’inizio o la fine (es. “pa” di "pane"), unire sillabe per formare parole (es. “li-bro”), rimuovere o sostituire suoni e sillabe (es. "cane" senza "ca" → “ne”).
Non sono capacità innate, ma si sviluppano grazie a esperienze ludiche, corporee, ritmiche, musicali.
L’integrazione tra corpo e linguaggio è ciò che permette al bambino di interiorizzare le regole della lingua in modo vivo e funzionale.
Attività pratiche con le sillabe
Ecco cinque attività semplici, tratte dal programma Leggiochiamo, che puoi fare a casa o in classe:
Batti le sillabe
Prendi parole semplici e batti le mani per ogni sillaba. Ad esempio per la parola Me–la segnerai due battiti. Ca–ne → due battiti. La–van–di-no → quattro battiti.
Obiettivo: segmentazione sillabica e ritmo.
Salta sulle sillabe
Prepara dei cerchi colorati disposti a terra, uno per ogni sillaba. Pronuncia una parola e invita a saltare dentro ogni cerchio.
Obiettivo: coordinazione, segmentazione, integrazione motoria e linguistica.
Sillaba mancante
Pronuncia una parola e chiedi di togliere una sillaba: Come diventa un "panino" senza "ni"…? Oppure aggiungine una e inventa delle parole.
Obiettivo: manipolazione fonologica.
Cosa osservare per intervenire
Osserva con attenzione.
Cosa succede quando il bambino gioca con le sillabe?
Blocca nel passaggio tra una sillaba e l’altra?
Fa fatica con le parole lunghe?
Confonde i suoni iniziali o finali?
Se la lettura non è fluida o il lettore si sta irritando è meglio sospendere, concentrandosi sulle componenti più divertenti e ludiche e utilizzando il gioco per ritrovare serenità e concentrazione.
Riprendendo con gli intenti educativi si potrà ripartire da proposte più semplici e coinvolgenti, magari usando la musica.
Ogni risposta è un segnale. Importante è ricordarsi di non partire da ciò che manca, ma da ciò che c’è e può alimentare nuove risorse.
Quando qualcosa non va
Se il bambino: non riesce a segmentare parole semplici dopo un periodo di attività costanti, confonde sistematicamente sillabe simili (ma/pa, ga/ca), mostra disagio o rifiuto verso attività fonologiche, allora è importante affiancarlo con un percorso educativo personalizzato.
Io ho un’opinione ormai piuttosto radicata che deriva dall’aver seguito tantissimi bambini prima, dopo e durante percorsi di certificazione, e per la mia esperienza consiglio per quanto possibile di rimanere su un piano pedagogico se si tratta di educazione e apprendimento e di passare al piano sanitario solo in caso di situazioni patologiche, diagnosticate o sospette.
Il supporto di un Pedagogista Clinico ANPEC o di un esperto in psicomotricità funzionale ASPIF può aiutare a risolvere diverse situazioni prima che si consolidino, o a definire con precisione gli ambiti su cui intervenire.
Insisto sempre sull’importanza della provenienza della formazione in queste due professioni, perché si trovano corsi in presenza o on line con lo stesso nome ma con contenuti e qualità sostanzalmente diversi.
Andate sul sito delle associazioni ANPEC e ASPIF e contattate le segreterie, che troveranno lo specialista più vicino a voi in tutta Italia e potrete confrontarvi con il vostro medico pediatra di riferimento.
Io lavoro in Piemonte ma ogni Regione è rappresentata.
Riflessione finale: educare il ritmo del parlato
La parola è suono, corpo, respiro, e nella lettura devono intrecciarsi abilità e competenze in una sorta di danza armoniosa.
Quando questo avviene i significati sono chiari, prendono vita, leggere diventa un piacere che porta a ricercarne sempre di più, per soddisfare curiosità, accrescere conoscenze, viaggiare con la fantasia o scoprire come funziona il mondo.
Quando si riesce a sentire la musicalità del linguaggio, a prevedere l’arrivo della sillaba successiva, a giocare con il ritmo, allora leggere diventa finalmente una conquista.
Se invece vuoi approfondire queste attività su www.dislessiako.it trovi: materiali gratuiti da scaricare, il programma completo Leggiochiamo per migliorare le attività di lettura a partire da qualsiasi livello e la possibilità di prenotare un incontro individuale.
Ti invito a seguirmi e ad ascoltare anche le puntate precedenti: ogni episodio è a sé ed è un piccolo passo verso un modo nuovo di pensare l’apprendimento.